Gestione della rabbia
Gestione della rabbia: cos’è la rabbia?
La gestione della rabbia si rivela necessaria quando tale stato emotivo diventa particolarmente intenso e pervasivo.
La rabbia è un’emozione che si attiva in risposta alla percezione di un ostacolo ai propri obiettivi o quando si ritiene di aver subito un’ingiustizia.
Viene comunicata attraverso la mimica facciale, posturale, inflessioni vocali o vere e proprie verbalizzazioni. Può restare inibita o generare attacchi fisici o verbali.
La persona sperimenta un’elevata attivazione del sistema simpatico autonomo, che anticipa la minaccia e può durare anche quando questa è passata.
La rabbia è un sentimento primordiale, la cui funzione è quella di difendere l’organismo e garantire un buon adattamento con l’ambiente circostante.
Se intensa o protratta nel tempo può compromettere la qualità della vita, creando sofferenza nel sé e nelle proprie relazioni. In questi casi, la reazione di rabbia richiede di essere compresa nella sua origine affinché possa essere gestita e regolata efficacemente.
Rabbia come maschera
La rabbia può celare altre emozioni più profonde, come sofferenza, insicurezza e vulnerabilità, disperazione, solitudine, sensi di colpa, depressione o vergogna.
Questi sono i vissuti che possono aver caratterizzato le esperienze passate e dolorose di perdita, rifiuto o abbandono.
E’ di gran lunga più tollerabile sentirsi reattivi, forti e pronti a combattere piuttosto che mostrare debolezza e vulnerabilità.
Ed ecco che la rabbia appare come un potente antidolorifico, e tiene in vita.
Trauma e rabbia
Nelle vittime di trauma, spesso la debolezza non è un’opzione accettabile.
Di fronte ad un evento stressante di natura traumatica, o eventi in cui la percezione è quella di essere stati trattati ingiustamente, la rabbia può insorgere per aiutare l’individuo a fronteggiare lo stress e proteggerlo.
La minaccia esterna cattura l’attenzione, tutte le risorse di pensiero e azioni vengono mobilitate per garantire la propria sopravvivenza.
In un individuo traumatizzato, la rabbia e la collera diventano modalità di risposta automatica a qualsiasi stress, anche nelle situazioni che non comportano una minaccia estrema.
Tre aspetti sono caratteristici della rabbia e soprattutto di quella post-traumatica:
Attivazione
La rabbia attiva il corpo: cuore, circolazione, ghiandole e cervello. Nel caso di trauma precedente, tale attivazione fisica ed emotiva sarà particolarmente intensa.
Lo stato costante di tensione, nervosismo e irritabilità può comportare il ricorrere a sostanze con proprietà distensive.
Comportamento
La rabbia e l’aggressività divengono l’unica modalità adottata per gestire una minaccia esterna.
Il comportamento può essere apertamente impulsivo oppure l’aggressività può essere espressa anche in modo più sottile, come attraverso ritardi, autoaccuse, gesti autolesivi, lamentele.
Pensieri e credenze
A seguito del trauma si può sviluppare la credenza più o meno consapevole che la minaccia sia ovunque.
Credenze di questo tipo forti e radicate portano ad essere attivati ed a reagire con rabbia e aggressività. Questi individui possono avere un maggiore bisogno di controllo verso l’ambiente e manifestano inflessibilità nelle relazioni con gli altri.
Tale atteggiamento rende gli altri ostili nei loro confronti, rafforzando credenze come “non posso fidarmi di nessuno”,” se perdessi il controllo, sarebbe orribile e pericoloso e non potrei tollerarlo”, “mi vogliono fare del male”, “merito di essere trattato così”.
Gestione della rabbia con l’aiuto dello psicologo
Nel trattamento volto alla gestione della rabbia si affrontano gli elementi di attivazione, comportamenti disfunzionali e credenze negative.
Attraverso l’intervento cognitivo comportamentale si andranno ad apprendere esercizi di rilassamento per ridurre la tensione, ricercando risposte comportamentali più adattive quando subentra la rabbia.
L’obiettivo è divenire più consapevoli delle credenze e dei propri pensieri, flessibilizzare i comportamenti, migliorare il proprio benessere e le relazioni.